L'aviazione egiziana stanotte ha bombardato postazioni Isis presenti in Siria, attraverso sette raid aerei su Derna in uno dei quali sarebbe stato colpito anche il  Tribunale della Sharia istituito dai jihadisti.  Ai raid avrebbero partecipato anche arei libici. Secondo la Stampa egiziana, ci sarebbero "decine di morti e un numero imprecisato di feriti".

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shouky, intervistato dalla tv Al Arabiya, ha dichiarato che le incursioni aeree sulla Libia sono "parte del diritto dell'Egitto all'autodifesa per proteggere i nostri figli"

Nel frattempo, al Sisi, Presidente egiziano, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza Onu di mettere in atto una soluzione affinché si intervenga a livello internazionale in Libia.

Il governo di Tripoli, che non viene riconosciuto dalla comunità internazionale, è contraria ai raid aerei e parla di  "violazione" e di "attacco terroristico" e si appella anch'esso all'ONU per la definizione di quanto sta accadendo. 

Parallelamente, il governo di Tobruk - governo riconosciuto a livello internazionale - ha sollecitato la comunità internazionale ad agire con azioni militari per scongiurare che l'attacco si sposti verso i paesi europei "In particolare verso l'italia"

Il Premier Renzi stamane a Palazzo Chigi ha incontrato il Ministro degli Interni Angelino Alfano, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con cui ha discusso della situazione libica. Il governo ribadisce l'impegno della nazione affinché, con un'azione diplomatica aderente all'ONU, si possa urgentemente mettere in atto tutto il possibile per promuovere la pace sul territorio libico

Dal canto loro, i militari dell'esercito libico vorrebbero ricevere armi e non interventi militari atti alla pacificazione, così come ha dichiarato il Colonnello Al-Mosmari

Il quotidiano saudita "al Riadh" ha riportato da fonti certe dell'IS, che il califfo Abu Bakr al Baghdadi sarebbe già sul piede di guerra per rispondere dei raid aerei subiti su Derna e Sirte. Sembra che il califfo per rappresaglia, abbia già ordinato il rapimento di diversi lavoratori egiziani che ancor oggi si trovano in Libia.